Sognare di fare l’amore, a chi non è mai capitato?
Ma c’è anche un vero disturbo psicologico che non si limita all’attività onirica, ma anche al fare sesso proprio finché si dorme.
È conosciuto con il nome di sexomania e riconosciuto come tale solo da pochi anni:
una sorta di sonnambulismo che porta che ne soffre a svegliarsi nel bel mezzo del sonno e a praticare sesso con chi si trova nelle vicinanze, senza ricordare nulla al risveglio.La sexomania è stata inserita nella classificazione internazionale dei disturbi del sonno solo nel 2005, e se ne stanno studiando cause e sintomi per trovarne un rimedio e una cura.

Lo psicologo statunitense Michael Mangan ha aperto un sito, www.sleepsex.org, dove aiutare chi ne soffre, con contenuti e ricerche, la possibilità di condividere le proprie esperienze e di entrare in contatto con alcuni selezionatissimi specialisti del settore.
Si stima che in un campione di circa 800 persone, siano gli uomini a soffrirne maggiormente, nell11% dei casi contro il 4% femminile.
La sexomania, inoltre, pare tocchi il picco intorno ai 30 anni, quando l’attività sessuale e lo stimolo alla procreazione sono più alti, e di solito va a scemare con il passare degli anni.

In Italia i centri del sonno tendono a trattare i sonnambuli sessuali con una terapia combinata di farmaci (benzodiazepine) e psicoterapia.

La sexomania però si verifica di caso in caso in modalità differenti:
c’è chi mormora nel sonno parole oscene, e chi allunga la mano per toccare il partner, chi si masturba, e c’è anche chi senza svegliarsi, e chi infine riesce ad avere un rapporto sessuale completo: il tutto avviene durante la fase non Rem del sonno, e quello che scatena la crisi nei maschi è il contatto fisico con la compagna nel letto, mentre le donne hanno episodi di sexomania quando vivono periodi di intenso stress.

L’utilizzo di droghe, lo stress e la mancanza di un buon riposo notturno sono fattori che possono favorire gli eventi di sexomania, causando gravi disordini mentali e psichici.