“Nero Estasi”, l’antologia di thriller erotici
Ilaria Rebecchi | Gen 07, 2014 | Commenti 0
Dodici storie di uomini e donne, armati solo delle loro fragilità e debolezze, che cercano la salvezza o la perdizione nelle sensazioni dei loro corpi a contatto con quelli di altri. E a muovere il tutto, al fondo delle cose e come sempre, delle strane forme d’amore. Le storie e i loro personaggi si muovono su quella sottile linea d’ombra che divide l’eros dal noir e dall’horror. Un percorso da equilibristi, attenti a non incespicare sulle banalità e i luoghi comuni di generi letterari che nelle mani dei “profani” tendono a soffrirne fin troppo.
Nero Cafè ha selezionato dodici storie tra centinaia arrivate in redazione per creare questa antologia tutta particolare.
Chi è Nero Cafè: nato come blog di informazione su cinema e letteratura noir e gialla, con venature tendenti all’horror. Oggi Nero Cafè è una realtà articolata che conquista sempre più spazio e consensi. Il network è formato da un sito web che racchiude le novità più importanti che riguardano l’Associazione e le attività culturali ed editoriali.
Short story selezionate:
La porta sul buio di Micah
Ultimo tango di Luca Ducceschi
Il fiore di neve di Stefano Riccesi
Desiderio Ardente di Syrio
Al bar di Art di Cristiana Morroni
Eden di Sabrina Parodi
Pareti di Roberto Bommarito
La vedova di Luigi Locatelli
Buio nel buio di Ashara
Nel profondo di Roberta Eman
Le ali dell’amore di Dante Bernamonti
Distopia di strada di Aser e Simolimo
ANTEPRIMA
È quasi estate. La sera è tiepida e sembra di sentire il profumo della pioggia in arrivo, ma se guardo lo spicchio di cielo, distesa sul lenzuolo, è chiaro. Forse c’è la luna, ma non mi va di alzarmi per vedere. Ricordi di altre notti profumate mi tornano in mente, anche se in realtà non mi hanno mai abbandonato. Permeano ogni mia giornata, ma è la notte che si fanno insistenti. Lo penso ancora. La sua è un’assenza con cui ho imparato a convivere, ma che non posso accettare, nemmeno dopo anni. Passo un dito sulle labbra in una carezza che nessuno ha più fatto dopo di lui. Ci gioco, le schiudo, le sento umide. Il dito s’infila nella bocca e la lingua lo avvolge. Succhio con urgenza, immaginando sia la sua. La vorrei tra le gambe, a spegnere l’incendio che quell’uomo appicca in me ogni notte.
Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more