“Istintobrass”, di Massimiliano Zanin
Ilaria Rebecchi | Ott 22, 2013 | Commenti 0
Presentato in una spdelle sezioni parallele del Festival di Venezia 2013, “Ostintobrass” di Massimiliano Zanin incornicia vita, opere e pensiero del re del lato B tra filosofie e delizie erotiche.
Trenta film realizzati, premio della critica a Venezia, due “Biglietti d’oro”, una retrospettiva di dieci film dedicatagli dalla Cinémathèque Française di Parigi, tempio della cinematografia mondiale. Tinto Brass è uno dei più importanti registi italiani, riconosciuto in tutto il mondo come il maestro del cinema erotico d’autore. Il documentario racconta la sua storia, gli anni della formazione a Parigi alla Cinémathèque Française a fianco di Roberto Rossellini e Joris Ivens a discutere di cinema con altri giovani cineasti – Bresson, Godard, Truffaut – agli albori della Nouvelle Vague. Il ritorno in Italia e i primi capolavori come Chi lavora è perduto, L’urlo, Nerosubianco, espressione di un cinema anarchico, innovativo, sperimentale e pieno d’invenzioni linguistiche. Una cinematografia quasi dimenticata che il documentario cerca di riportare alla luce grazie all’analisi di Marco Müller, Gianni Canova, Marco Giusti, per poi approdare al cinema sul potere di Salon Kitty e Caligola che ottiene un enorme successo di pubblico. Via via fino ad arrivare all’oggi, al Brass personaggio mediatico e alla sua iconografia del piacere erotico e voyeuristico, nei racconti di Gigi Proietti, del premio Oscar Helen Mirren, dell’attore feticcio Franco Branciaroli, di Serena Grandi, di Franco Nero e del due volte premio Oscar Sir Ken Adam.
Commento del regista:
“Un anarchico della pellicola, uno sperimentatore geniale, un inventore di sogni. Un vero grande artista il cui messaggio di libertà si imprime come un marchio a fuoco in ogni suo film. Questo film vuole raccontare un uomo controcorrente, che “ama l’amore” in un mondo che adora la violenza, il suo subire ogni censura portando sempre e comunque avanti un cinema che è primato della forma sul contenuto, del significante sul significato. “Il culo è lo specchio dell’anima” non è una semplice boutade ma la sintesi poetica di un preciso progetto etico, estetico e filosofico che vede nella gioia di vivere, nell’affermazione dell’eros sul thanatos l’unica strada di libertà per l’individuo.”
Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more