Immanuel Casto: “Squillo è solo un gioco di satira”

Immanuel Casto: ovvero la provocazione sessuale in musica, e da poco anche in versione gioco da tavolo.
Ebbene sì, perché il nostro eroe italico, tra singoli come Io Batto, La Cappella e Escort25, e il gioco che ha suscitato le polemiche persino del Senato, Squillo, Manuel Cuni (nome all’anagrafe) riesce a stupire e far parlare di sé da tempo, molto più della povera Sara Tommasi che le ha provate veramente tutte.

L’icona gay ha recentemente dichiarato a GayWave: ‘Ho appreso con tristezza che diverse associazioni per la difesa dei diritti delle donne e per il recupero di ex prostitute si sono dichiarate profondamente offese dal mio gioco Squillo, e apprendo oggi dai quotidiani della fulminea interrogazione parlamentare che sarà presentata in Senato […]. Squillo è un gioco di satira che si muove su di un piano di finzione. Non a caso ho scelto delle illustrazioni. Il che non significa minimamente dare la mia approvazione morale ai contenuti del gioco […]‘.

Il cantante bergamasco ha poi aggiunto:
Fare una parodia di una società grottesca dove la mercificazione del corpo femminile raggiunge il suo apice in prodotti di massa come i cinepanettoni e fa di argomenti come la prostituzione o scandali sessuali la principale forma di intrattenimento giornalistico. Queste associazioni hanno tutto il mio rispetto e sono sinceramente dispiaciuto che abbiano frainteso un gioco che nasce come uno schiaffo in faccia alla ipocrisia. Ribadisco che si parla di finzione artistica e quando ci si accanisce contro di essa (anziché contro la realtà che essa descrive) non solo si sta perdendo tempo, ma si mette in discussione la libertà di espressione. Concludo dicendo che se più persone restassero a casa a giocare al mio gioco o ad ascoltare le mie canzoni, anziché andare in giro a fare le cose di cui parlo, vivremmo in un mondo decisamente migliore. E soprattutto, agli ideatori di Risiko cosa dovrebbero fare?‘.

 

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