Da Doppio Sogno a Eyes Wide Shut
Ilaria Rebecchi | Nov 22, 2012 | Commenti 0
Capolavoro di letteratura, anche notoriamente ottimamente trasposto nelle sale cinematografiche come ultima opera del regista cult Stanley Kurbick, “Doppio Sogno” è il romanzo di Arthur Schnitzler (1925) che ne fece la fortuna oltre i confini della terra tedesca.
Narrando delle vicissitudini ora reali e ora oniriche di una coppia della borghesia viennese in una manciata di giorni, il libro delinea le trasformazioni psicologiche dei due in relazione agli incontri che fanno, e conseguenti agli indizi a loro offerti per raggiungere un mondo immaginario e misterioso, il cui apice sarà un orgiastico ballo mascherato inquietante e sadico dove giochi di potere tra uomini e donne, nudità e seduzione sono l’essenza e l’incontro tra sesso e paura.
Immagini psicologiche, relazioni vacillanti, la mente in continuo fermento, profonda e in crisi come in turbamenti paralleli tra realtà e sogno.
Stanley Kubrick ne trasse ispirazione per il suo “Eyes Wide Shut”, con protagonista l’allora coppia d’oro di Hollywood (Cruise – Kidman), traendone in primis il tema della maschera, già fondamentale nel mondo del teatro, del cinema e dell’arte tutta dagli albori della storia dell’uomo:
la maschera novecentesca di Schnitzler racchiude la doppiezza e la parte oscura dell’essere umano, alla scoperta di un’interiorità sopita ed affascinante, parallelamente alla facciata linda della società borghese che ne nasconde una più torbida e malata.
L’assidua fissazione del protagonista per l’età delle ragazze è l’espediente per delineare la gelosia dell’uomo verso la moglie, laddove narrazione e pensiero si supportano vicendevolmente, come se il narratore fosse non troppo distaccato dai suoi personaggi, e il totale riferimento all’erotismo, alla seduzione e al sesso in generale fungono da tramite per delineare figure fragili e dal futuro incerto come nei migliori thriller, rendendo il protagonista una sorta di detective ed anti-eroe, la cui ricerca si rivelerà infinita tra desiderio di scoperta, ambizioni di carriera, e invidie affascinanti dall’altissimo tasso erotico.
Kubrick raccoglie il testo e lo reinterpreta coinvolgendo per empatia lo spettatore al labirinto psichico del protagonista nei suoi vagabondaggi notturni ed affascinando nella rappresentazione di quelle ossessioni maniacali. Ambienta la vicenda a New York e sottopone ai suoi Alice e William le attrazioni verso tradimenti immaginari capaci di trasformare il sesso tra coniugi, dipingendo l’unione come dolorosa ed irresistibile al contempo, ed eccitando oltre misura per quelle atmosfere dark, paludose, oscure ed affascinanti nelle quali il sesso è il tramite, il mezzo, l’essenza, la spiegazione e il fulcro.
Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more