CASANOVA DIARY: PSDM, il peggior sesso (su Facebook)
Ilaria Rebecchi | Mag 02, 2013 | Commenti 0
“Casanova Diary” è il blog del Direttore Ilaria Rebecchi frutto della collaborazione tra idiaridicasanova.ite nuovavicenza.it, dove si illustreranno alcune realtà della seduzione e dell’eros, tra arte, commercio e quotidianità
Amanti vicentini (e italiani in generale), fate attenzione: i social network vi osservano. Se fino a qualche tempo fa il maggior rischio per amanti distratti o geishe imbranate era quello di venire derisi al bar con amici di partner o ex, adesso la cosa è diventata pubblica, anzi social. Ma chiaramente anonima!
Sono nate tra marzo e inizio aprile diverse pagine su Facebook dall’acronimo PSDM, ovvero Performance Sessuale di Merda, il cui contenuto risulta molto chiaro già dal nome. E le informazioni recitano: “Chi non ha mai avuto a che fare con qualcuno che non ci sapesse fare? Baci, preliminari, sesso. Raccontate le vostre esperienze tramite messaggio privato alla pagina, verranno pubblicate in forma del tutto anonima”. Questa la PSDM ufficiale dello Stivale, che conta oltre 520.000 adepti e più di 155.000 persone che ne discutono sul social network, ma ogni micro comunità che popola Fb o zona, ne ha creata una territoriale, che nel nostro praticello annovera la PSDM – Bassano del Grappa official o La PSDM Veneto.
Volendo considerare inoltre che poche settimane prima sempre sull’invenzione di Mark Zuckerberg erano apparse anche pagine “Spotted” (come Spotted Vicenza, che ha già superato i 4.100 “Mi piace”), dove chiunque voglia può pubblicare anonimamente o meno messaggi d’amore o ammirazione per ragazzi/e avvistati/e in giro per la città, come una sorta di bigliettino d’amore versione social 2.0, ecco anche sbucare Spotted & PSDM Vicenza, la crasi contemporanea di innamoramento e delusione. Che però di romantico o sexy ha ben poco, effettivamente.
Sono pagine fatte per raccogliere messaggi nella bottiglia o pessime figuracce tra le lenzuola, il cui target non sempre è giovanil-adolescenziale come si potrebbe immaginare. Se poi la PSDM è aperta ad ogni orientamento sessuale (Lei racconta di lui o viceversa, lui di lui e lei di lei), le peggiori figure sexy (o presunte tali) viaggiano tra aneddoti verbali di frasi dette e da non dire mai in certe situazioni intime o imbarazzanti gesti nati da strane pratiche sessuali o convinzioni in materia di eccitazione altrui.
E il funzionamento è semplice: si scrive un messaggio privato all’amministratore della pagina, il quale copia-incollerà il corpo per poi pubblicarlo appena possibile. Le risate si sprecano: «Lei, sopra di me, prende il mio membro e, convinta di eccitarmi si mette a piegarlo ripetutamente. Da allora non siamo più amici» o «Preso dalla foga del momento, al posto del lubrificante ho preso la colla liquida… non è andata molto bene», ma anche «La PSDM è quando lui tenta di iniziare senza erezione e, non capacitandosi del fatto di non riuscirci, sospetta di una tua improbabile malformazione vaginale» e perché no anche «…quando fai del buon sesso con il tuo fidanzato e nel momento clou dell’atto lui decide di ruttarti nell’orecchio».
Un nuovo fenomeno, figlio di pagine social che sbeffeggiavano in maniera più o meno volgare o esplicita suocere o politici, professori o capi ufficio: il dilettarsi screditando, in questo caso, tocca l’intimità con ex o attuali compagni di (dis)avventure ed è il nuovo trend, e se un tempo bar e piazzette erano le location dove farlo (o al massimo sms e telefonate) e amici-confidenti gli interlocutori, oggi si punta ad un pubblico più ampio, capace di rendere la stessa intimità virtualmente condivisa nel bene o nel male, come a recitare in un grande canovaccio teatrale che vede attori improvvisati e talora forzati (c’è il sospetto che non tutte le PSDM siano realmente accadute o, perché no, a leggerle effettivamente spassose), nella rincorsa alla risata e al consenso di una micro-macro comunità virtuale che approva e condanna, e dove persino il sesso diventa oggetto di scherno, anche nelle sue reali problematiche. E così la fanciulle lamentano eiaculazione precoce, dimensioni ridotte e incapacità e i maschietti discutono di poca apertura al sesso e incapacità femminile, in questo affresco che svela l’eterno vanto di grandi prestazioni a letto: «Ho trovato il tuo punto G? » – «Si chiama clitoride e tutte ce l’abbiamo lì!».
Un piccolo manuale della sessualità contemporanea, insomma. Il migliore? «Io e il mio ex stavamo facendo sesso, il tutto rigorosamente a tapparelle abbassate e luci spente… All’apice del rapporto lui si ferma e mi chiede se posso abbassare l’ultimo pezzetto di serranda, aggiungendo: “perché ti vedo”». E Vicenza è piccola. e l’Italia pure. Tanto piccola.
http://www.nuovavicenza.it/2013/05/psdm-il-peggior-sesso-su-facebook/
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