“Hysteria”: un cast stellare per la nascita del vibratore
Ilaria Rebecchi | Lug 23, 2012 | Commenti 0
Brillante, irriverente e storico.
“Hysteria” è la nuova pellicola firmata da Tanya Wexler, presentata all’ultimo Festival del Cinema di Roma, con un cast stellare con Maggie Gyllenhaal, Jonathan Pryce, il bel Hugh Dancy e l’intramontabile Rupert Everett.
Una commedia brillante con British humour, racconta la vera storia dell’invenzione del vibratore, negli anni ’80 del IX secolo, quando la società era invasa dalle nuove scoperte della medicina, dai germi al problema dell’isteria, malattia che fino al 1952 venne considerata meramente un disturbo psichico femminile.
“Hysteria” illustra la storia dell’oggetto del piacere più famoso al mondo, tra battute irriverenti e mai volgari e una credibilità talmente assurda da non essere che vera.
Tutto ruota attorno alla figura del giovane Dottor Mortimer Granville, neo-luminare di una scienza nuova, la medicina moderna, in lotta con la vecchia guardia di medici praticavano in ospedali ed ambulatori antigienici per antonomasia. Dopo vari impieghi come praticante Granville viene assunto nello studio del Dottor Dalrymple, affermato ginecologo dell’high society londinese, con una figlia devota e futura mater-familias e l’altra moderna come una suffragetta, quasi 68ina nella spregiudicatezza fuori dal (suo) tempo e radicata nella convinzione di una parità sessuale da costituire.
Granville entra nel magico mondo di questa famiglia a metà tra il proprio stupore nella conoscenza con la rivoluzionaria Charlotte ed originariamente innamorato della giovane Emily, e la scoperta della tecnica manuale usata dal padre per curare le sue numerose pazienti tutte afflitte da isteria, a causa di mariti disattenti e poco passionali, forse. Sarà l’aiuto dell’amico benefattore del protagonista, Edmund, a dare il necessario supporto tecnico-scientifico alla tecnica stessa grazie all’invenzione, testata con largo successo tra le pazienti, di questo aggeggio vibrante e massaggiante, come quella che diventerà la creazione dell’oggetto del desiderio più amato dal sesso femminile.
Un titolo rosa, la rivoluzione sessuale alle porte, coincidenze a pioggia e uno script brillante con sottile critica sociale fanno del film della Wexler una delle commedie meglio riuscite degli ultimi tempi, per la semplicità con cui vien trattato l’argomento, ancora oggi spesso tabù, e con i titoli di coda con carrellata dei più noti modelli di vibratori inventati dal 1880 ad oggi.
La naturalezza dell’autoerotismo e risate a fior di pelle.
Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more