La Locandiera Nancy Brilli

Una perfetta locandiera, sensuale, irriverente, appassionata e graziosa.
Ecco Nancy Brilli che festeggia i 30 anni di carriera portando nei teatri italiani la Locandiera di Carlo Goldoni, sul palco con Fabio Bussotti, Claudio Castrogiovanni, Maximilian Nisi, Fabio Fusco e Nicoletta Ercole.
Una femminilità esaltata da una straordinaria apertura nelle diseguaglianze tra uomo e donna dell’epoca, diretta da Giuseppe Marini in stile quasi strehleriano, dove l’aridità sentimentale e l’egoismo regnano sovrani, tra corpetti in seta e la scelta di non far trionfare l’amore, per vednetta, narcisismo o pregiudizio.

Ed è l’eros più irriverente, comico e odioso al contempo, ad emergere in questo spettacolo di cui è lodevole protagonista la Brilli: una donna vincente, nonostante tutto, ma sconfitta nei suoi desideri più intimi, dove il desiderio maschile è deriso fino alla morte e la vendetta, narcisistica, femminile di Mirandolina celebrata.

“Scritta nel 1750, la commedia non ha mancato di esercitare nel tempo, proprio come la sua protagonista, una certa misteriosa malia incantatrice. Mirandolina è infatti il primo personaggio femminile del teatro occidentale recante i caratteri della modernità. Un prototipo di donna moderna, con la sua freddezza, la sua facoltà calcolatrice, la sua mancanza di bontà, che mette in scena che mette in scena una spietata quanto attuale lotta tra i sessi …in un perverso gioco di relazioni pericolose in cui l’amore è costituito dalla finzione…il cavaliere rustico e misogino che deride gli altri due nobili che la cortaggiano viene a sua volta deriso e abbandonato dalla stessa seduttrice che non contenta della vittoria, con un cuore anche un po’ addolorato, non si accontenta della vittoria, ma vuole il trionfo e lo fa annunciando il suo matrimonio con il servitore Fabrizio“, ha commentato il regista Giuseppe Marini.