“L’estate di Giacomo”: la scoperta del corpo
Lorenzo Pedrazzi | Lug 27, 2012 | Commenti 0
Se è vero che la conoscenza del mondo passa attraverso i sensi, lo stesso vale per la conoscenza del corpo.
La pubertà, più di qualunque altra fase della vita, pone il corpo al centro di un discorso fatto di scoperta e stupore, un’indagine che segue due direzioni opposte e complementari: da un lato la scoperta del proprio corpo, preda di cambiamenti traumatici e di tempeste ormonali destabilizzanti; e dall’altro la conoscenza del corpo altrui, ricco di misteri da svelare ed enigmi da risolvere.
Entriamo così nell’ambito della sessualità, dimensione che il regista Alessandro Comodin, ne L’estate di Giacomo, sfiora con l’eleganza essenziale di un cinema che si accontenta dei minimi termini, e non ha bisogno di nient’altro: due attori, un paesaggio e una macchina da presa.
Giacomo è un ventenne che ha recentemente acquistato il senso dell’udito in seguito a un’operazione, e ciò che il film racconta è un mosaico di frammenti, ricordi di un’estate trascorsa con l’amica Stefania, tra le rive del fiume Tagliamento e un casolare di campagna.
Comodin pedina i due ragazzi, li scruta con discrezione e ne osserva i giochi infantili, che varcano la zona grigia dell’adolescenza per rivelarsi come un surrogato della sessualità puberale.
La conquista dell’udito accende gli altri quattro sensi, li fa divampare al sole estivo: il contatto dei corpi, nel gioco e nell’amore, diviene così la forma di conoscenza più intima cui si possa aspirare, passaggio obbligato per la maturità di ogni individuo.
Distribuito nelle sale lo scorso 19 luglio da Tucker Film, vincitore del Pardo d’oro Cineasti del Presente al Festival di Locarno 2011, L’estate di Giacomo è un’opera che fa dei corpi il proprio materiale poetico, filtrandoli attraverso una sensualità che non è mai urlata, ma piuttosto sussurrata con dolcezza, come il mormorio di quei suoni naturali – il fruscio del vento, lo scorrere dell’acqua – che Giacomo sta imparando a riconoscere.
Consigliato.
di Lorenzo Pedrazzi
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Categoria: Cinema
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