CASANOVA DIARY: Giuliana Musso e la sua “Sexmachine”
Ilaria Rebecchi | Feb 28, 2014 | Commenti 0
Attrice a autrice teatrale nata a Vicenza e da qualche anno udinese d’adozione, Giuliana Musso è una delle massime rappresentanti del teatro nostrano, a metà tra sperimentazione e genialità, che l’hanno portata anche a vincere il Premio della Critica dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro nel 2005, con lo spettacolo “Sexmachine”.
Così dopo i precedenti “La fabbrica dei preti”, sull’educazione nei seminari italiani degli anni ’50, “Medea. La città ha fondamento sul misfatto”, e “Dreams”, la Musso è in “Sexmachine” diretta da Massimo Somaglio, a raccontare toccante e realistica delle prostitute, belle di notte, lucciole, sex-workers, cocottes e passeggiatrici che dir si voglia.
Un’attrice ed un musicista in scena danno voce e anima a sei personaggi che compongono un quadro di contemporanea umanità multiforme e complicata: quattro uomini e due donne, dal pensionato Dino, all’agente di commercio Vittorio, da Monica, mamma di Cristian, alla prostituta Silvana, passando per il giovane Igor, o l’imprenditore Sandro.
Tutti gli otto appartengono alla cultura del nord-est e trovano appagamento ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento, in una performance teatrale che ha nella musica il sostegno allo studio dei personaggi, passando da Tom Waits e Billie Holliday, con ogni carattere a corrispondere con un tappeto musicale ad eco dell’identità e dell’energia dello stesso.
“Sexmachine” è la rappresentazione del bisogno di ricerca di sesso, ove l’andar a puttane non è una malattia e gli uomini finalmente parlano, spiegando il loro parallelo desiderio e disprezzo nei confronti delle prostitute, a rimpinguare un mercato che sempre più si espande tra abusi e crimini crescenti, e, si direbbe, la riduzione della libertà delle donne nel diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere.
E intanto Milano le ha recentemente reso tributo, grazie al Teatro dell’Elfo in una “personale” di 10 giorni con tre dei suoi spettacoli, e Giuliana porta in scena con “Sexmachine” un sesso a pagamento ben noto al pubblico, abituato a conoscerlo anche attraverso i media, tra reportage e denunce, ma ancora poco noto dalla parte dei clienti, in un dialogo anche musicale da Billie Holiday e Tom Waits.
Laddove le cronache sul mondo della prostituzione imperano sui media, poco da sempre si è saputo della figura del cliente: «I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono ogni giorno più di 25 mila – ha dichiarato alla stampa la Musso – quasi 10 milioni di rapporti l’anno che esprimono un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare».
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