ErotiCAM Gabinetto Segreto II a Casoria
Ilaria Rebecchi | Dic 20, 2013 | Commenti 0
Noti da secoli, gli affreschi erotici di Pompei rappresentano un documento storico a testimonianza delle abitudini sociali e sessuali degli uomini del tempo.
Da oggi Pompei ed Ercolano rivivono in un progetto fotografico ideato dal trio artistico viennese TEAM al Museo Cam di Casoria, dopo l’intervento sulla raccolta “Gabinetto Segreto”, custodita dal Museo Archeologico Nazionale napoletano.
Il CAM | Casoria Contemporary Art Museum presenta “ErotiCAM Gabinetto segreto II”. Il progetto, censurato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Soprintendenza Beni Archeologici e poi accolto da Antonio Manfredi al CAM, parte dagli affreschi erotici degli scavi di Pompei e di Ercolano per attualizzarne il contenuto.
Attraverso la sostituzione fotografica dei protagonisti, nel “Gabinetto segreto II” i reperti storici si trasformano in 25 scene hard.
Gli interpreti sono personaggi noti tra i quali Hermann Nitsch, Antonio Manfredi e Carl Djerassi, padre della pillola anticoncezionale, che per l’occasione hanno messo a “nudo” la loro versione artistica. Il progetto si pone la finalità di documentare e analizzare la reazione del pubblico di fronte al cambiamento di un’opera d’arte, da oggetto culturale a sessuale, un effetto valutabile attraverso il tempo di permanenza davanti al montaggio fotografico e al video e attraverso l’interattività del pubblico invitato a lasciare un commento scritto sulle stesse opere. La visione dei nuovi concupiscenti interpreti delle immagini che ornavano le antiche terme romane, le ville e i lupanari (bordelli romani), sconcerta il pubblico e pone delle domande sulla visione della sessualità, sull’autocoscienza e sulla libertà artistica. Il titolo della mostra ricalca il nome del luogo in cui sono conservati gli originali reperti “scandalosi”, appunto il “Gabinetto segreto” all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La collezione “compromettente” è stata conservata gelosamente dal tempo dei Borbone, censurata innumerevoli volte e nascosta al pubblico sguardo fino alla fine del 20° secolo, elevandosi nel tempo anche ad emblema delle libertà di espressione.
La Soprintendenza ne ha ora “censurato” (sulla scia del divieto che storicamente ha accompagnato l’ingresso al Gabinetto segreto) la sua nuova veste artistica contemporanea rifiutando “…l’autorizzazione a tale uso delle immagini per motivi di opportunità” e la mostra all’interno del museo Nazionale. Il museo CAM, sempre pronto ad accogliere fermenti artistici che riflettano sull’attualità e sui ruoli sociali, accoglie l’esposizione censurata assicurandone la visione pubblica.
Contributi artistici:
Veronika Bayer, Betty Bee, Manuel Werner Bräuer, Carl Djerassi, Alberto Del Genio, Claudia Feyerl, Daniel Feyerl, Mauro Paparo Filomarino, Tone Fink, Patrick Gerdenits, Petra Holasek, Caterina Flor Gümpel, Patricia Iosif, Lorena, Antonio Manfredi, Marialaura Matthey, Hermann Nitsch, Conchita Wurst, Ronald Zöttl, Pluto Pompom, Anonymous beauty.
Fino al 15 gennaio 2014
Info sull'autore: Direttore Responsabile art journalist & more